Clash of Clans: fenomeno mondiale in evoluzione

Ci sono volte che i tuoi avversari fanno di tutto per screditare ciò per cui agisci, in cui credi, per cui ti dedichi, ma che non portano avanti una tesi strutturata e fondata solo su dati oggettivi, chiari ed evidenti a tutti. Essi sono quegli stessi individui che, molto probabilmente, non hanno provato appieno, non hanno conosciuto la materia, non sono esperti della materia di cui trattano, ma si comportano con fare da esperto che, francamente, lascia perplessi, in un misto tra imbarazzo e ilarità. Oggi vi parlo da Gnuccaria, e voglio mostrarvi come secondo me stanno le cose in Clash of Clans, vizi e virtù, l’influenza che ha avuto nella cultura pop, l’approccio dei giocatori in Clash of Clans, i vari tipi, e cosa si aspettano di trarre da un gioco di Clash of Clans moderato, magari blando, o all’opposto accanito o comunque sostenuto. Anticipo che queste mie considerazioni non vanno prese assolutamente per oro colato, ma servono da incipit per un pensiero più complesso, organizzato e universale su Clash of Clans.

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Cos’è Clash of Clans?

Iniziamo dalle basi. Cos’è Clash of Clans? Clash of Clans è un gioco per dispositivi mobili (iOS e Android) del genere tower defence, il cui scopo è quello di sviluppare e costruire nuove difese, nuove strutture, nuove truppe ed incantesimi. Essendo un gioco gratuito, si tratta di un free-to-play, che però prevede acquisti in-app. Tali acquisti permettono di ottenere delle risorse piuttosto rare (le gemme verdi) con grande velocità, e tramite queste gemme si può velocizzare lo sviluppo di una struttura, truppa o qualsivoglia oggetto. Ciononostante si può giocare senza dover acquistare forzatamente le gemme, anche se con uno sviluppo più lento del proprio villaggio. Lo scopo del gioco è di, appunto, sviluppare il proprio villaggio, attaccare altri giocatori in multiplayer, difendersi con successo da altri attacchi, salire nella classifica nazionale e mondiale del gioco, partecipare alle Clan wars.

Diversi tipi di giocatori

Clash of Clans è un gioco che da ormai tre anni riscuote un crescente successo e consenso nei giocatori, grazie ad una politica di forte cautela e di aggiornamento del gioco lento e graduale che va di pari passo col più dei giocatori. E’ utilizzabile legalmente a partire dall’età dei 13 anni, ma praticamente viene giocato da una fascia di età che parte dagli 8/9 anni agli oltre 70, con un forte accento puntato sulla fascia 12/18 anni. La differenza di giocatori maschi e femmine è piuttosto squilibrato, con una forte tendenza dei maschi al gioco, e parallelamente una certa resistenza femminile, anche se un sempre maggior numero di giocatrici sta scoprendo il fascino del gioco. Dal giocatore più accanito al più blando, in generale si trascorrono effettivi almeno 20 minuti al giorno, anche solo per raccogliere le risorse, avviare qualche potenziamento o chattare nella chat del clan o nella chat globale.

Diversi luoghi per giocare

Un punto a favore di Clash of Clans è quello di essere un gioco per dispositivi mobili che richiede un certo tempo per creare un esercito, gli incantesimi e le strutture. Infatti non necessita un’attenzione particolare, visti i tempi che si prende. Una GoWiPe impiega circa 1 ora e 10 minuti, un LavaLoon 50 minuti, un semplice Barch 20 minuti, senza contare gli incantesimi! Se si dispone di connessione stabile ad internet, è un buon passatempo mentre si è in autobus, in treno, sulla pensilina. Non necessariamente ruba troppo tempo, basta infatti eseguire certe azioni una o due volte al giorno senza sforzo eccessivo per seguire l’andamento dei fatti. Il tempio sacro di Clash of Clans rimane però la casa dove, senza alcun limite di tempo, ci si può dedicare al gioco, anche grazie alla connessione Wi-Fi, molto più stabile e con minor rischio di caduta di connessione. Certo, esistono anche altri passatempi, ma de gustibus non est disputandum, ed è a scelta dell’indivuduo cosa gli piace e cosa no, senza alcuna restrizione esterna.

Una grande economicità

Clash of Clans è un gioco gratuito ma con acquisiti in-app (un freemium, per dirla breve) per cui non ci sono costi per il download nè per andare avanti col gioco. Inoltre, consuma molto poco in termini di traffico dati, quindi non sarà un lusso anche per i pacchetti dati più contenuti, di un solo gigabyte al mese. L’unico neo lo troviamo nel consumo di batteria, che spesso non è di poco conto. Utilizza molto spazio nella RAM, ma per far andare un gioco così fluido, vasto e allo stesso tempo dettagliato (a titolo si esempio consiglio, per i dispositivi più potenti, di guardare un replay velocizzato con musica e suoni attivi). Ricordo, per chi lo avesse dimenticato durante la lettura, che si tratta di un gioco per dispositivi mobili, che certamente non possono eguagliare in termini di prestazioni un PC o una console.

Pregi e difetti di Clash of Clans

Clash of Clans è, in sostanza, un buon passatempo, se ci si vuole passare del tempo. Probabilmente la peculiarità che i giocatori amano e si aspettano da un gioco di questo genere è la relazione, seppur virtuale, che lega il giocatore con altri perfetti sconosciuti, ma anche amici, che si trovano anche all’altro capo del mondo. Non ci si presta molta attenzione, ma se ci fermiamo e pensiamo “Cacchio, ma quella persona che mi ha appena attaccato è di Pechino! Si trova a oltre 8000 kilometri da me e ha interagito con me!” ci si può rendere conto della dimensione del gioco. Interagire con persone di città vicine e lontane, ma sentirli come se fossero accanto a noi è confortante, incredibile e inquietante nello stesso momento. Si conoscono modi di vivere, abitudini e culture differenti, si conosce il diverso, si creano amicizie virtuali, nel gioco ma anche nei forum di discussione, proprio tramite la chat, unico mezzo di comunicazione tra mondi lontani fisicamente ma uniti virtualmente. Siamo tutti nello stesso posto, nello stesso tempo, eppure non vediamo nessuno. Strano, no?

Ciononostante, Clash of Clans non è esente da difetti, e non mi estranio dal mostrare i più evidenti. Primo tra tutti è, ad esempio, lo squallore nei mezzi pubblici o comunque in strada, dove le persone girano a capo chinato premendo indistinte parti del touchscreen, magari anche isolati acusticamente per mezzo di cuffiette. Molte persone rivangheranno quei bei tempi in cui si parlava con gli sconosciuti in autobus e in treno, si leggeva un libro, si pensava a qualcosa di materiale piuttosto che ad un gioco, mentre oggi in treno si trovano quasi solo teste chinate. In genere sono quelle persone che rimangono ancorate ai tempi passati e rifiutano con fermezza il cambiamento delle abitudini, positive o negative che siano. Ma quando l’automobile divenne popolare e gli allora adulti biasimavano il nuovo trasporto, loro dove erano, ad esempio?

Comprare su Clash of Clans

Spesso il “gemmone” viene aspramente criticato per il fatto che spende soldi in un gioco che è gratis e senza alcuna restrizione. Analizziamo con cautela il caso.

Il “gemmone” è quel giocatore che compra risorse virtuali pagando moneta reale, per velocizzare un suo intento, che sia di sviluppare un oggetto, di scalare, eccetera. Ebbene, chi compra soldi contribuisce a mantenere vivo il gioco in cui compra, perchè grazie ai suoi soldi è possibile investire in ricerca e sviluppo, manutenere i server, pagare gli stipendi dei dipendenti, dal capo sviluppatore al programmatore meno importante, le bollette elettriche e dell’acqua, gli approvigionamenti dell’azienda, gli strumenti necessari (si pensi ai laptop, ai tablet e ad altri dispositivi). Questa semplice operazione quale quella del comprare gemme ha un significato intrinseco più complesso. Comprare gemme significa porre fiducia nel gioco, vuol dire che il gioco è abbastanza interessante da meritare i miei soldi, significa apprezzare il lavoro fatto finora dall’azienda nell’offerta di un’esperienza di gioco valida, originale e sempre nuova, con contenuti sempre freschi, mai ridondanti nè noiosi.

Perchè oggettivamente diciamocelo: qualora aveste dei soldi da spendere su Clash of Clans, lo fareste se sapete che domani chiude il gioco?

L’influenza nella società

Clash of Clans è un gioco rivoluzionario che ha influenzato molto gli store di iOS e Android. Vanta numerosi tentativi di imitazione, ma è sempre riuscita a rimanersi sulla cresta del’onda. Riuscire a dominare la scena per tre anni consecutivi è una missione impossibile, soprattutto se si è una giovanissima start-up finlandese con un budget limitato. Sfornare un gioco di successo e riuscire a conquistare il mondo probabilmente non era neanche nei pensieri degli sviluppatori, che a ottobre hanno addirittura inaugurato la Convention di Clash of Clans, il ClashCon. L’impatto che ha avuto il gioco sui giocatori è stato devastante, impreparati a giocare un gioco di tale genere su dispositivo mobile. La praticità del telefono, unito alla consapevolezza di trovare il proprio villaggio in ogni dove solo tramite una connessione ad internet hanno reso Clash of Clans una star mondiale. Sono stati mandati vari spot televisivi, pubblicità affisse nelle stazioni metropolitane, e addirittura uno spot da 30 secondi lanciato durante la pausa del 49° Superbowl, uno degli spazi pubblicitari più costosi al mondo. Tutti conoscono Clash of Clash, celeberrima è la sua icona, praticamente rimasta invariata dagli esordi.

Più di un semplice gioco

In generale, Clash of Clans è più di un semplice gioco per bambini poco maturi e per adulti con la sindrome di Peter Pan. Additarlo con tale dispregiativo significa non conoscere per niente il mondo di Clash of Clans, le sue dinamiche, i suoi fan e, ancor peggio, significa non voler capire cosa sia Clash of Clans. Nessuno è ovviamente obbligato a dover cambiare la propria opinione, che è sacra, ma questo articolo è stato scritto per porre il gioco sotto una luce investigativa più profonda e netta, così da poter farsi un’idea più dettagliata della materia di cui si parla. Non mi aspetto lodi nè condanne, verranno da sè, ma mi riterrò soddisfatto quando almeno un lettore abbia capito il mio messaggio, allora saprò di aver ben speso tre ore della mia vita nella redazione di questo articolo, senza poter sferrare un attacco.

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